Gravidanza: alla larga dalla mammoressia

È un disturbo alimentare legato all’ossessione di tornare subito in forma dopo il parto. Ma ci sono sistemi più soft e salutari per tenere a bada i chili di troppo e dimagrire



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Foto: iStock


di Isabella Colombo


Belen Rodriguez è apparsa sui social in splendida forma 11 giorni dopo il parto. Solo qualche settimana di recupero per Ilary Blasi, Kate Middleton, Jessica Alba e tante altre. Anche la giunonica Kim Kardashian ha impiegato meno di un mese per perdere 14 dei 31 chili accumulati in gravidanza e sta lavorando per far fuori gli altri 17. Le star fanno scuola: portano la gravidanza che è una meraviglia e poco dopo il parto sfoggiano una pancia piatta da invidia. L'invidia è quella delle donne comuni: se con la bilancia hanno già qualche problema, a deprimersi per i chili post parto è un attimo. Per questo oggi si parla tanto di mammoressia, un disturbo alimentare legato all'ossessione di tornare subito in forma e dimagrire anche con un neonato di poche settimane in braccio.


LO SPETTRO DELL'ANORESSIA

Lo chiamano anche “pregoressia”, dall'unione delle parole inglesi mommy, pregnancy e anorexia. «Oggi se ne parla tanto perché le star impongono questi modelli pericolosi e i media li esaltano. In realtà, il fenomeno è sempre esistito e riguarda soprattutto quelle donne che, già prima della gravidanza, soffrivano di disturbi alimentari, come appunto l'anoressia», spiega Laura Bellodi, docente ordinario di Psichiatria e direttore del Centro per i disturbi alimentari presso il Dipartimento di scienze neuropsichiatriche dell’Ospedale San Raffaele di Milano. I numeri fotografano un vero fenomeno: secondo il Norwegian Mother and Child Cohort Study di pregoressia soffre il 5% delle neomamme; il National Institute of Health sostiene che il 30 per cento delle americane in gravidanza non aumenta del peso minimo necessario alla salute del feto; il 7% delle future mamme inglesi, secondo l'Ucl Institute of Child Health, ammette di soffrire di disturbi alimentari.


CHI È ABITUATO A UN'ALIMENTAZIONE NORMALE NON CADE IN TRAPPOLA

In Italia il fenomeno non è ancora stato censito. «Ma il rischio è comunque moderato. Perché anche se è facile farsi avvilire dalla silhouette invidiabile di una neomamma vip alla tv, chi è sano non cede facilmente alla mammoressia. Magari prova a mangiare poco e niente per rientrare subito nei ranghi e inseguire il suo modello di bellezza, ma poi non ce la fa e per fortuna riprende un'alimentazione normale», dice Bellodi. Bisogna poi distinguere tra le donne che in passato hanno sofferto di anoressia e quelle che hanno solo l'ossessione della linea ma non si sono mai realmente ammalate. «Le prime, diversamente da ciò che si potrebbe pensare, vivono bene la gravidanza: è la conferma che il loro apparato riproduttivo sta ancora bene e hanno una sorta di alibi per poter mangiare liberamente», spiega la dottoressa. «Le altre, invece, vivono con angoscia i nove mesi, ossessionate dalla linea. Soprattutto se si avvicinano ai 40 anni e gli squilibri ormonali sono più forti».


IN FORMA SI TORNA COSI'

In realtà, se molte star sfoggiano subito una forma perfetta dopo il parto, una ragione c'è. E dovrebbe servire da ispirazione alle future mamme più che da ossessione. «Proprio per il lavoro che fanno, queste donne controllano molto bene la linea e quindi l'alimentazione», spiega l'esperta. «In gravidanza stanno molto attente a ingrassare solo del peso necessario alla salute del feto e a non mangiare più di quello che realmente serve. Questo fa sì che non accumulino grasso ma solo peso fisiologico relativo al bambino, alla placenta e ai liquidi. Così nulla si trasforma in "ciccia" e una volta dopo il parto è facilissimo tornare in forma senza attuare comportamenti pericolosi nei confronti del cibo in momenti delicati come il puerperio e l'allattamento. Del resto, i ginecologi oggi sono molto attenti a tenere sott'occhio il peso delle loro pazienti, proprio per evitare i pericoli, al contrario, del sovrappeso. Basta seguire i loro consigli per ritrovare in fretta la propria forma».

29 gennaio 2016


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