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Le banche del seme per essere padre dopo il cancro

Alcuni tumori minano la fertilità maschile. Ma il congelamento del seme e del tessuto testicolare permette di sperimentare la paternità anche dopo la malattia. Ecco due belle storie di speranza

credits: iStock



di Angelo Piemontese

Giovani colpiti da tumori del testicolo, melanoma, tumore del colon retto, linfoma non Hodgkin e tumori tiroidei sottoposti a trattamenti antiblastici sono a grande rischio di infertilità. Dopo tre mesi dalla fine della chemioterapia infatti circa il 40% dei pazienti sopravvissuti presenta azoospermia, che però nel corso dei successivi due anni permane sono nel 3% dei soggetti. Dopo la radioterapia, invece, l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale progredisce col passare del tempo.


FUTURO "FERTILE" GRAZIE ALLE BANCHE DEL SEME

Ci sono però in soccorso le banche del seme e del tessuto testicolare: si può depositare il seme prima di ogni trattamento o operazione chirurgica (come l’asportazione di uno o entrambi i testicoli) oppure dopo due anni dalla fine della terapia. Il liquido seminale viene congelato a meno 196 gradi e rimane in una condizione di “vita sospesa” teoricamente prolungabile all’infinito: in letteratura c’è la testimonianza di un concepimento riuscito usando liquido seminale rimasto crioconservato per 28 anni.

LA BELLA STORIA DI PAOLO
Ma ci sono conseguenze nel congelamento del seme? Può esserci un rischio di anomalie in un bambino concepito con questo liquido seminale? Invece di riportare statistiche citiamo due esempi concreti. Paolo di 30 anni si rivolge alla Banca del Seme, Policlinico Umberto I, Università di Roma “La Sapienza” per preservare la fertilità a seguito di diagnosi di tumore testicolare. Dopo la provante esperienza del cancro ha condotto una vita normale, si è sposato con una coetanea e ha manifestato il desiderio di avere un figlio. Si è rivolto a un centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) dove parte del liquido seminale crioconservato è stato usato per una microiniezione di un singolo spermatozoo nell’ovocita. Successivamente si sono formati due embrioni che sono stati trasferiti in utero con conseguente impianto di un embrione. Dopo una normale gravidanza di nove mesi è nato un bambino di 3,2 Kg in buona salute.


LA STORIA DI SPERANZA DI GIORGIO

Giorgio di 28 anni si rivolge alla Banca del Seme per effettuare una crioconservazione per una recidiva di Linfoma di Hodgkin, che aveva avuto a 22 anni. Dopo la crioconservazione, il paziente ha dovuto effettuare nuovi cicli di chemioterapia che lo hanno reso azoospermico. Passati 6 anni Giorgio si sposa e ritira il proprio seme dalla banca per effettuare una gravidanza indotta, che si è svolta senza complicazioni e ha portato alla nascita di una bambina in perfettamente sana.

16 maggio 2016


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