Mamma, cosa vuol dire omosessuale?

Prima affronti l’argomento, prima previeni i pregiudizi. E abitui tuo figlio a un mondo “arcobaleno”



di Francesca Lucati

Mamma, guarda, quelle due ragazze si baciano!”. Cosa vuol dire gay?”. Di fronte alle legittime domande del tuo bambino non puoi cambiare argomento, ma fornire risposte ponderate. «Anche se ti sembra prematuro, non lo è», assicura la psicologa Valentina Liuzzi (nascerebeneviveremeglio.com), socia del MIPPE (Movimento Italiano Psicologia Perinatale). «Non esiste un momento preciso in cui affrontare il discorso. Sono le occasioni della vita a determinarlo. Parlare con il bambino di omosessualità e, più in generale, essere disponibile ad affrontare temi legati all’identità di genere, all’affettività, alla sessualità e alle differenze individuali, è il miglior strumento di prevenzione sia contro l’omofobia sia contro eventuali difficoltà di un figlio riguardo alla sua identità».


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L’argomento è delicato e ti chiama in causa direttamente. «Prima di affrontarlo con il bambino devi essere consapevole della tua posizione su omosessualità e dintorni», dice la psicologa. «Chiediti: “Quanto conosco i miei veri sentimenti in proposito? Ho mai riflettuto su questo argomento? Ho paura di parlarne con mio figlio? Come mi comporto quandose ne parla con altri adulti?”. Considera, comunque, che i bambini non sono “tabule rase”: quando iniziano a interrogare i genitori su argomenti come l’omosessualità è perché hanno già fatto dei pensieri in proposito e cercano occasioni di confronto. Tra l’altro, è molto probabile che abbiano un’idea dell’opinione di mamma e papà, che hanno carpito magari già a due-tre anni».

CERCA DI ESSERE COERENTE
Se cosa dici loro è importante, il come lo dici lo è forse di più: «I bambini sono sensibili ai segnali non verbali degli adulti», spiega Liuzzi. «Quando le tue parole sono in dissonanza con il tipo di atteggiamento che loro percepiscono e osservano, il messaggio finisce per non avere significato. In certe circostanze un gesto di dissenso, un silenzio forzato o una deviazione del discorso sono più eloquenti di mille parole imparate ad arte!».

LE RISPOSTE GIUSTE
«Parlare di omosessualità significa parlare di sentimenti, perciò le parole da usare con tuo figlio sono le stesse che useresti per parlargli dell’amore», dice la dottoressa Liuzzi. Per esempio, di fronte allo stupore per due ragazze che si baciano, la tua risposta può essere:
> Sono due persone dello stesso sesso che sono felici di amarsi e di stare insieme.
> Le persone dello stesso sesso che si amano si chiamano omosessuali.
«Vedrai che il piccolo capirà facilmente: il codice dell’amore è ben noto ai bambini».

Articolo pubblicato sul n.31 di Starbene in edicola dal 21/07/2015

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