Calvizie: l’ho fermata con 4 iniezioni

Ho vinto la mia lotta contro la caduta dei capelli grazie alle piastrine



La stempiatura, lo confesso, è sempre stato un mio cruccio. È da quando ho compiuto i 25 anni, infatti, che ho iniziato a cogliere i primi segnali di caduta dei capelli e a monitorare la situazione “chioma”. Quando, insieme al diradamento, ho visto un po’ di chierica, mi sono detto: devo correre ai ripari! Da allora ho provato di tutto: lozioni, massaggi, integratori vari, fino ai farmaci prescritti dal dermatologo. Sia gli integratori sia le medicine, nel tempo, sono riusciti a bloccare la perdita di capelli, ma non certo a farli ricrescere. Non mi restava, a detta dei molti esperti interpellati, che il ricorso al trapianto di capelli. Disperazione, anche perché solo al pensiero del bisturi mi veniva la calvizie... da stress! Poi ho scoperto, navigando su Internet, che con un’iniezione del proprio plasma sul cuoio capelluto potevano ricrescere. Miracolo? No, realtà, nei casi recuperabili come il mio.

Alberto, 37 anni

IL PARERE DEL MEDICO

La tecnica che ha risolto il problema di Alberto si chiama PRP, che significa Plasma ricco di piastrine: «Attraverso un prelievo di sangue fatto dallo stesso paziente, si riesce a ottenere un concentrato di fattori di crescita che ridonano vitalità e forza alla zona dove vengono iniettati, in questo caso il cuoio capelluto e i bulbi piliferi (recupera quelli atrofizzati)», spiega Riccardo Testa, chirurgo estetico a Milano e Pavia. «Poco dolorosa, riesce a bloccare la perdita di capelli e a indurre una discreta ricrescita nel giro di 4 sedute. Questo se c’è diradamento. Se la calvizie è estesa serve il trapianto».

LA TECNICA

La PRP inizia con un prelievo di sangue dal braccio del paziente. «Che viene trattato in modo da separare plasma, globuli rossi, piastrine e fattori di crescita», spiega Riccardo Testa. «Questa formula superconcentrata viene quindi iniettata su più punti del cuoio capelluto. Per ridurre il fastidio si utilizza una crema anestetica, ma la tecnica non ha controindicazioni». Già a un mese dalla prima seduta la qualità della pelle, rigenerata dalla PRP, cambia. «A 3 mesi la ricrescita è ben visibile: si vedono nuovi capelli e quelli che erano sottili diventano più forti. A un anno il risultato è completo», assicura Testa. «Poi, con 2 sedute all’anno di mantenimento, si rimanda di anni la ripresa della calvizie». In genere, occorrono 4 sedute a distanza di 3 mesi per ottenere il risultato migliore. Il costo a seduta è di 550 euro.

COME È FINITA

«Mi sono sottoposto a 4 iniezioni di PRP ogni 3 mesi. Già dopo la prima seduta ho notato una discreta ricrescita di capelli nelle zone diradate. Dopo un anno sembravo tornato indietro di 10 anni. Certo, lo specialista mi ha spiegato che la mia non era una calvizie avanzata, ma un diradamento che, per quanto accentuato, si poteva recuperare. Io che ho il terrore dei medici ho odiato le prime iniezioni (fastidiose, non dolorose), ma poi i risultati mi hanno fatto dimenticare la paura dell’ago. Ora conto sull’effetto “ritardante” che la PRP ha sulla calvizie, rimandando la ripresa della caduta per anni».

Consigliato da Starbene: www.chirurgiaplastica-estetica.com