ZETAMICIN 100 IM IV F 100MG/ML -Avvertenze e precauzioni

ZETAMICIN 100 IM IV F 100MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Occorre monitorare attentamente dal punto di vista clinico i pazienti trattati con aminoglicosidi, a causa della potenziale tossicità correlata al loro uso. I pazienti anziani e pediatrici possono essere particolarmente a rischio, ed è quindi consigliato un attento controllo clinico. La valutazione della funzionalità renale e degli elettroliti sierici all’inizio del trattamento e periodicamente è consigliata per i pazienti che potrebbero essere trattati con ZETAMICIN per periodi prolungati (più di 7–10 giorni) o che potrebbero richiedere dosi più alte di quelle raccomandate in base a età, peso o presunta funzionalità renale. Nei pazienti adulti e pediatrici che vengono trattati con ZETAMICIN per più di 7–10 giorni per il trattamento di gravi infezioni o che potrebbero essere trattati con dosi più alte di quelle raccomandate in rapporto all’età, il peso o la presunta funzionalità renale, durante la terapia devono essere periodicamente valutati la funzionalità renale e gli elettroliti sierici. La nefrotossicità a seguito di somministrazione di netilmicina è stata lieve. Tuttavia, come per altri aminoglicosidi, la funzionalità renale deve essere attentamente monitorata durante la terapia. Il rischio di incorrere in effetti collaterali nefrotossici può insorgere soprattutto nei pazienti con funzionalità renale ridotta, in quelli trattati con dosi più elevate e per periodi di tempo prolungati e negli anziani. Sebbene l’ototossicità con netilmicina sia stata osservata raramente ed in maniera più lieve rispetto agli altri aminoglicosidi, possono verificarsi perdita dell’udito e disfunzione vestibolare, soprattutto in pazienti con pregresso danno renale e in pazienti con funzionalità renale normale trattati con dosi più alte e/o per periodi di tempo più prolungati rispetto a quelli raccomandati. Durante la terapia è raccomandato il monitoraggio della funzionalità renale e dell’ottavo paio di nervi cranici, soprattutto nei pazienti con nota o sospetta riduzione della funzionalità renale sia all’inizio che durante la terapia. Devono essere analizzate le urine per evidenziare diminuzione del peso specifico, aumento nell’escrezione di proteine e presenza di cellule o filamenti. Periodicamente devono essere determinati l’azoto ureico, la creatinina sierica e la clearance della creatinina. Se possibile, soprattutto nei pazienti ad alto rischio, sono raccomandati una serie di audiogrammi. La presenza di ototossicità o nefrotossicità richiede aggiustamenti della dose o interruzione del trattamento. Come con altri aminoglicosidi, in rari casi, la variazione della funzionalità renale e dell’ottavo paio di nervi cranici può cominciare a manifestarsi solo dopo la fine del trattamento. Quando possibile, dovrebbero essere controllate le concentrazioni sieriche di antibiotico per assicurare livelli adeguati ed evitare quelli potenzialmente tossici. Si raccomanda di aggiustare il dosaggio per evitare livelli sierici di netilmicina prolungatamente superiori a 16 mcg/mL e di non effettuare ulteriori somministrazioni finché i livelli sierici minimi non siano compresi in un range da 0.5 a 2 mcg/mL alle dosi raccomandate. Concentrazioni minime superiori a 4 mcg/mL devono essere evitate. Eccessive concentrazioni sieriche massime e/o minime possono aumentare il rischio di tossicità renale e a carico dell’ottavo paio di nervi cranici. Nei pazienti con ustioni estese, l’alterazione della cinetica può comportare diminuzione delle concentrazioni sieriche degli aminoglicosidi. La determinazione di dette concentrazioni è particolarmente importante in questi pazienti al fine di adattare la posologia. Durante il trattamento i pazienti devono essere ben idratati. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalità renale, che può non risultare evidente dalle analisi di routine, come l’azoto ureico e la creatinina sierica. Potrebbe essere più utile la determinazione della creatinina sierica. In questi pazienti, durante la terapia con netilmicina, come con altri aminoglicosidi, è particolarmente importante monitorare la funzionalità renale. Nei pazienti anziani, in quelli trattati per periodi prolungati ad alte dosi ed in quelli con funzionalità renale ridotta si consiglia un frequente controllo delle funzioni renale, vestibolare e uditiva. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela in pazienti con disturbi neuromuscolari quali miastenia grave, parkinsonismo o botulismo infantile, poiché tali farmaci in via teorica possono aggravare la debolezza muscolare, dato il loro effetto curaro–simile sulle giunzioni neuromuscolari. Il trattamento con netilmicina può determinare una superinfezione da germi resistenti; in tali evenienze occorre sospendere il trattamento ed istituire una terapia idonea. In alcuni pazienti adulti e pediatrici è stata osservata una sindrome tipo Fanconi con aminoaciduria e acidosi metabolica. Il prodotto contiene sodio metabisolfito e sodio solfito; tali sostanze possono provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico inclusi sintomi anafilattici ed attacchi asmatici gravi che possono mettere in pericolo la vita o meno. La sensibilità ai solfiti è osservata più frequentemente negli asmatici rispetto ai non asmatici. Molto raramente, a seguito dell’uso di aminoglicosidi, compresa netilmicina, sono stati riportati sindrome di Steven–Johnson e necrolisi tossica epidermica.

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