Difficoltà a trovare lavoro e conflitti

Buonasera, vivo con il mio compagno da un anno e quattro mesi. Da circa un mese siamo anagraficamente conviventi.Da fine febbraio la nostra situazione economica ha cominciato ad essere via via sempre più critica. A giugno 2016 è stato assunto come aiuto cuoco in un ristorante la cui attività poi è cessata a ottobre, dopo due settimane è stato assunto come dipendente in un affittacamere da cui poi è stato licenziato perché non avevano più modo di pagarlo e da fine febbraio lui adesso è senza uno stipendio, anche se figura amministratore della società che gestisce tutt'ora l'affittacamere in cui lavorava. Lui ha mandato più volte curriculum in bar e ristoranti, ma finora non è ancora stato chiamato, preciso che,nonostante io gli abbia consigliato di ampliare in altri mestieri, la ricerca, però lui abbia cercato solo nel settore alberghiero. Ad aprile è caduto in depressione, a luglio si è ripreso ma non completamente, così da circa un mese è seguito da una psicoterapeuta. Io e il mio compagno più volte abbiamo stabilito di restare in questa città per un po' di tempo e poi trasferirci in montagna soltanto quando avremo entrambi un lavoro, ma lui l'altro giorno, di punto in bianco, ha detto che vorrebbe cercare lavoro in una delle baite che ci sono in montagna, dove darebbero vitto e alloggio anche a chi viene da fuori zona e che potrebbe stare via da casa 3 mesi, 6 mesi come un anno,però voleva parlarne con me. Io gli ho detto che tutto questo tempo di lontananza mi fa paura anche 3 o 6 mesi e gli ho chiesto se non poteva aspettare che ci trasferissimo come avevamo stabilito, lui aveva detto di sì, però poi ieri sera, ha detto che non può aspettare e lo fa per noi perché qua non trova nulla( fatto che non condivido dal momento che non ha cercato a sufficienza). In un secondo momento ha detto che in montagna, a lavorare, ci andrebbe soltanto se qua non trova niente, ma pensa al 90% di non trovare nulla qui.Dopo una discussione di tre ore, dove mi ha anche detto che lui, dopo averne parlato con me ne aveva parlato con la sorella visto che è l'unica che lo capisce (ha detto), mi sono vista costretta a dirgli che poteva sentire per queste baite. Oggi in centro ho letto che stanno aprendo un vasto negozio e cercano personale, gli ho chiesto di provare a sentire e lui mi ha detto di sì. Ho paura che lui vada a lavorare in qualche baita e stia via da casa per mesi. Preciso che l'idea della baita è bella di per sè, ma è la distanza il problema,non sono abituata a ciò, se mi dicesse che aspetta che ci trasferiamo, gli direi di sì con il sorriso, ma lui intende trovare subito un lavoro, sto facendo il possibile per non farlo andare via, ma non so io cosa potrei fare.Chiedendogli di nuovo di aspettare che ci trasferiamo, lui mi risponde che io gli proibisco di andare là (questione che più volte mia a cognata a spiegato al fratello, dicendogli che non è proibire, ma è ben altro). Lui andrebbe a lavorare in montagna con l'intenzione di farlo per noi a livello economico, ma mi farebbe stare male a livello psicologico e morale, se gli dico qualcosa di diverso dal consenso però lui pensa che abbiamo gusti differenti, quando in realtà sono gli stessi è l'unico problema come detto prima è la distanza in proporzione al tempo e dice che a me non va bene mai niente di ciò che lui vuole fare per noi. Cosa mi consigliate di fare? Sono esasperata, vorrei essere felice con la mia famiglia,ma con questa sua idea... Vi ringrazio per la risposta

La risposta

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Carissima amare significa volere che la persona amata sia felice con noi o senza di noirispetti il desiderio del suo compagno e lavori sulle sue paure di perdere il controllo se lei lo costringerà forse non andrà ma la renderà responsabile della sua infelicita e questo che vuole ?

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