Allergie a fior di pelle

Il 20% delle dermatiti cutanee ha origine allergica dovuta al contatto diretto con gli allergeni. A partire dal nichel, responsabile di quasi un’allergia su due. Ecco una carrellata dei disturbi e dei rimedi fornita dalla dermatologa Ornella De Pità, primario all’IDI di Roma



Il 20% delle dermatiti cutanee ha origine allergica dovuta al contatto diretto con gli allergeni. Il nichel è responsabile di quasi un'allergia su due, seguito a ruota da altri metalli, dalle essenze profumate (10-12%), additivi, conservanti e coloranti presenti per esempio in cosmetici, detersivi e tinture presenti in detergenti e cosmetici (5-8%) e coloranti. E come donna sei più a rischio.

Hai la pelle sensibile
Pelle che si secca, si arrossa e si squama. Non è allergia ma…
«Se trascuri una pelle sensibile, la sottoponi a continue irritazioni che alterano la barriera protettiva della pelle e favoriscono il contatto con allergeni», spiega la dermatologa Ornella De Pità, primario di immunologia e allergologia all’IDI di Roma. Scegli quindi prodotti per la pelle appositi, evita il sapone e preferisci detergenti dal pH acido, che non producono schiuma e che non contengono sostanze alcoliche.

Se c’è una lesione
Pelle a chiazze rosse, irregolari, con vescicolette, che brucia o prude: sarà allergia o solo irritazione?
«Il dermatologo deve poter vedere con i propri occhi i sintomi per distinguere tra dermatiti irritative, che compaiono in genere solo nell’area di contatto e bruciano, da quelle allergiche, che soprattutto prudono e possono estendersi. «Mettere subito una crema lenitiva è l’errore più diffuso e se applichi una qualsiasi crema su una lesione senza sapere se è allergica o irritativa puoi anche peggiorare la situazione», avverte la dottoressa.

Diagnosi
Per confermare l’ipotesi della visita, il dermatologo ti sottoporrà al patch test, cioè l’applicazione di cerotti con gli allergeni sulla pelle della schiena.
Le allergie da contatto non danno sintomi immediati, per questo i cerotti vanno tenuti per 2 giorni: non lavarti, cerca di non sudare e non grattarti altrimenti rischi di alterare l’esame.
Per avere un risultato attendibile, niente patch test fino a quando hai una reazione cutanea in atto e se stai prendendo il cortisone.

Cure
Se l’allergia è confermata devi evitare il contatto con l’allergene. Se non ci riesci, combatti i sintomi in questo modo.
«Contro rossori, gonfiori e pruriti della pelle il dermatologo ti prescriverà una pomata al cortisone, ad azione antinfiammatoria variabile a seconda dell’entità della reazione allergica. Prendila sempre secondo le dosi e i tempi che ti indica il medico, perché un abuso di cortisone può peggiorare la condizione della pelle», ricorda l’esperta.
Le allergie da contatto sono caratterizzate da forte prurito: puoi ricorrere agli antistaminici per bocca.

Come proteggerti
Non esiste una cura definitiva contro le allergie da contatto: devi evitare l’incontro ravvicinato con l’allergene. Esistono specifiche creme "barriera" capaci di creare una sorta di guanto ideale protettivo. Vanno applicate più volte al giorno e con cura sulle parti che possono entrare a contatto con l’allergene. Se sei esposta per motivi di lavoro, opta per i guanti (non di lattice) e tieni sotto controllo i sintomi con i farmaci.

Acquisti di bellezza
Soffri di allergia da contatto, il ricorso a nuovi prodotti di bellezza e igiene personale può nascondere delle incognite.
Leggi sempre con attenzione le etichette, ma nel dubbio applica una piccola quantità di prodotto vicino al polso e se dopo 2-3 giorni non compaiono alterazioni, puoi utilizzarlo. Fatti consigliare direttamente dallo specialista il prodotto più indicato per la tua particolare allergia.

Occhio al guardaroba
Anche ciò che indossi può causarti un’allergia da contatto.
Evita capi sintetici, che perdono colore quando li lavi e che provengono dal mercato orientale a basso costo: rischi che siano trattati con sostanze allergizzanti, soprattutto coloranti, o peggio ancora residui chimici pericolosi, come metalli pesanti. Se sai di essere allergica ricerca quei marchi di abbigliamento anallergico (per esempio quelli certificati Oeko-Tex, www.oeko-tex.com).
Il lavaggio non è sufficiente a eliminare eventuali sostanze allergeniche anzi i detersivi stessi rilasciano additivi, spesso allergizzanti, sul tessuto. Opta per detersivi indicati per i capi dei neonati, e risciacqua sempre abbondantemente.

Allergia al nichel
È l’allergia da contatto più diffusa ed è in continuo aumento.
Il contatto con il nichel può avvenire anche a livello dell’intestino, perché questo metallo è presente in moltissimi alimenti, soprattutto vegetali, ma anche cioccolato e cibi in scatola. Può quindi scatenarti sintomi generali, come disturbi digestivi, orticaria e prurito generalizzato e anche gonfiore addominale. Vai dall’allergologo per una dieta di esclusione. «Contro l’allergia al nichel puoi sottoporti a una desensibilizzazione paragonabile a quella per le altre forme di allergia, assumendone dosi crescenti in capsule per alcuni mesi» consiglia la dottoressa De Pità.

Allergia allo sperma
L’allergia al liquido seminale è rara, ma in crescita tra le donne italiane, soprattutto le under 30.
«A scatenare la reazione è il contatto con lo sperma, ma a differenza delle altre allergie cutanee, questa ti causa sintomi locali, come gonfiore e bruciore ai genitali, già durante il rapporto o subito dopo, mentre molto più rare sono le reazioni generali», spiega la dermatologa.
«L’allergia al liquido seminale permette ugualmente di aver figli», spiega la professoressa.

A cura di Valeria Ghitti

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