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Tisane: guida completa ai benefici

Alla cicoria per un’azione disintossicante, all’uva sultanina contro la cistite, alla lavanda antinsonnia… Scopri qual è la pianta giusta per ogni esigenza

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I consumi di tè e tisane in Italia vanno alla grande: dati dell’Osservatorio Deloitte rivelano che dal 2012 le vendite sono aumentate del 35%. 

Con l'aiuto dei nostri esperti scopri quali proprietà hanno queste bevande, se hanno controindicazioni e come scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Se preferisci le tisane

Ce n'è per tutte le necessità: disintossicarti, restare giovane, rilassarti, recuperare dopo lo sport... «Le tisane tipicamente invernali sono soprattutto quelle balsamiche e antinfiammatorie, che decongestionano, scaldano e permettono di contrastare sintomi come tosse, febbre e raffreddore. Ma in questo periodo sono consigliate anche quelle depurative, che aiutano a ripulire l’organismo dopo gli stravizi del Natale», spiega la dottoressa Nadia Gulluni, biologa nutrizionista esperta in fitoterapia clinica a Genova, nonché autrice del libro Erbe da bere (Tecniche nuove, 128 pagine, 9,90 euro).

Si tratta di prodotti completamente naturali, ottenuti utilizzando parti diverse delle piante. Questo però non vuol dire che siano privi di controindicazioni: «Alcune erbe, se consumate in eccesso, possono avere effetti collaterali ed è bene limitarsi a un paio di tazze al giorno. Per esempio, le tisane lassative a base di rabarbaro o di aloe possono ridurre l’assorbimento di vitamine e minerali, mentre quella alla liquirizia assunta in dosi elevate può aumentare la pressione sanguigna. Va poi sempre fatta attenzione alle possibili interazioni con i farmaci che si assumono: il Ginkgo può interferire con l’assorbimento di alcuni medicinali anticoagulanti e l’Iperico con la pillola contraccettiva. A lungo si è discusso, invece, sulla presunta cancerogenicità delle tisane ai semi di finocchio, per via del contenuto di una sostanza conosciuta come estragolo. In realtà a oggi non esistono studi scientifici che ne dimostrino la tossicità sull’uomo», conclude, rassicurando, la dottoressa Gulluni.


I DIVERSI TIPI DI TISANE E LE RISPETTIVE PROPRIETÀ

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Cicoria
Disintossicante

I primi riferimenti scritti sull’uso terapeutico della cicoria risalgono agli antichi egizi, ma i grandi utilizzatori di questa pianta a scopo terapeutico furono greci, romani e indiani d’America, che la bevevano per depurare il sangue. Oggi radici e foglie si usano per preparare tisane disintossicanti, diuretiche, stimolanti del fegato e digestive, grazie all’azione dei lattoni sesquiterpeni, sostanze responsabili del sapore amaro.

↘ Il consiglio. Il potere depurativo e coleretico (aumento della produzione di bile) è massimo se abbini la cicoria al tarassaco e al finocchio e bevi una tazza di tisana prima dei pasti principali. Da evitare in caso di gastrite e ulcera.


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Uva sultanina
Contro la cistite

È un eccellente antisettico delle vie urinarie, tanto che fino agli anni Quaranta del secolo scorso, ovvero prima dell’avvento di antibiotici e sulfamidici, era l’unico rimedio usato per curare la cistite. Oggi continua a essere utilizzata da sola o come integrazione alla terapia antibiotica per il trattamento delle affezioni delle vie urinarie grazie all’azione antibatterica e antinfiammatoria delle sue foglie, che contengono arbutina, acido ursolico, glucosidi idrochinonici e derivati dell’acido ellagico e gallico.

↘ Il consiglio. Aggiungi alla tisana mezzo cucchiaino di bicarbonato, che permette di estrarre meglio l’arbutina. Bevi 2 tazze al dì per 5-6 giorni. La tisana è però controindicata in caso di allergia all’acido acetilsalicilico.

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Lino

Contro la stipsi

L'efficacia terapeutica è assicurata dai semi della pianta: sono lassativi a hanno un'azione emolliente e antinfiammatoria sulla mucosa intestinale, grazie alla presenza di mucillagini e degli acidi linoleico, oleico e linolenico.

↘ Il consiglio. Fai macerare 3 cucchiai di semi in un litro d’acqua fino a quando non si gonfiano. Poi filtra. Bevi il liquido ottenuto dopo i pasti (1/3 a colazione, 1/3 a pranzo e 1/3 a cena): i benefici si ottengono dopo 36-48 ore. Questa tisana va bene anche in gravidanza, ma è controindicata se la stipsi dipende dalla diverticolite.


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Lavanda
Antinsonnia

Questa pianta officinale è molto efficace per alleviare i disturbi del sonno, regolare il ritmo circadiano e ridurre i tempi di addormentamento, soprattutto quando il riposo è agitato da stress, ansia e tensione nervosa. I fiori essiccati sono ricchissimi di principi attivi: nell’olio essenziale sono contenute sostanze calmanti tra cui il linalolo, il lavandulolo e la canfora.

↘ Il consiglio. Se vuoi potenziare l'azione antinsonnia della lavanda, aggiungi alla tisana fiori di biancospino e di arancio e bevine una tazza mezz’ora prima di coricarti.


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Eucalipto
Antinfluenzale

Costituisce uno dei principali componenti di gocce e sciroppi per la tosse. Le sue foglie contengono principi attivi (eucaliptolo, cimene, canfene, limonene e geraniolo) che hanno un’azione emolliente su gola e bronchi e contrastano il raffreddore.

↘ Il consiglio. Se l’influenza si accompagna a tosse grassa, aggiungi alla tisana la menta piperita, dall’azione balsamica. Puoi usare anche il timo, potente antimicrobico che ti aiuta a debellare prima i virus. Bevi 2-3 tazze al giorno fino alla guarigione.


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Fieno greco

Per il ciclo doloroso

È conosciuto anche con il nome di erba trigonella e appartiene alla famiglia delle leguminose. I suoi semi attenuano i dolori mestruali grazie all’azione combinata di saponine steroidee e fitoestrogeni flavonoidici, come rutina, quercetina, luteolina e vitexina.

↘ Il consiglio. L’efficacia antidolorifica è massima se lo abbini alla melissa, che ha un’azione antispasmodica sulla muscolatura liscia e aiuta anche a contrastare la nausea che spesso si accompagna al ciclo. Sono ok 2 tazze al giorno lontano dai pasti.


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Amarena 
Per gli sportivi

È ideale per aiutare la ripresa quando si pratica un’attività sportiva intensa, soprattutto dopo un lungo periodo di inattività. Le amarene sono in grado di combattere l’infiammazione e lo stress ossidativo che si generano durante l’esercizio e di calmare il dolore muscolare. Il merito è delle antocianine presenti nel frutto, ma anche di minerali quali il potassio e il magnesio.

↘ Il consiglio. Se non fai sport da parecchio tempo, per aiutare la ripresa sono utili 2 tazze al giorno, di cui una dopo l'allenamento, da assumere per 10-15 giorni.



DECOTTI, INFUSI O MACERATI?

«Sono diversi i metodi di preparazione delle tisane, estratti acquosi di erbe medicinali che permettono il passaggio dei principi attivi di parti diverse (fiori, foglie, radici, bacche, semi)della pianta al liquido in cui sono immerse», chiarisce la dottoressa Nadia Gulluni. Consideriamoli uno per uno, con le principali indicazioni.

L'infuso

«È ideale per le parti più delicate come fiori e foglie. L’acqua bollente (preferibilmente oligominerale perché quella del rubinetto potrebbe contenere cloro che annulla l’efficacia di alcuni principi attivi) si versa direttamente sulla pianta (calcola 100 ml di liquido ogni 5-10 g di fiori o foglie). L’infusione (10-20 minuti) deve essere fatta in un contenitore di ceramica o vetro coperto, per evitare la dispersione dei principi volatili. L’infuso si può consumare tiepido, eventualmente dolcificato con poco miele», afferma la nostra esperta.


Il decotto

«È ok per le parti legnose della pianta come radici, bacche, semi e cortecce, che vengono messi in un pentolino d’acciaio o smaltato con dell’acqua fredda. Il tutto viene portato a ebollizione e lasciato sul fuoco per 10-15 minuti. Poi si spegne la fiamma e si lascia il tutto ulteriormente in infusione e coperto per 10 minuti. Se non ci sono indicazioni diverse, si usa 1 cucchiaio di pianta ogni 250 ml di acqua», consiglia la dottoressa Gulluni.


Il macerato

«Va bene per radici, semi e fiori ed è la preparazione che richiede più tempo: la pianta viene messa in acqua non riscaldata e lasciata a macerare per alcune ore (in alcuni casi anche tutta la notte). Si filtra e si beve il liquido così ottenuto senza dolcificarlo.
Questo tipo di preparazione è indicato quando si vogliono estrarre principi attivi sensibili al calore (termolabili), ma comunque solubili in acqua. È il metodo d’elezione per l’estrazione delle mucillagini di cui sono ricchi per esempioi semi di lino, utilissimi per contrastare la stitichezza», conclude la biologa nutrizionista.




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Articolo pubblicato sul n. 51 di Starbene, in edicola dal 4 dicembre 2018


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