Intestino, i cibi che fanno bene

Yogurt e non solo. Scopri gli alimenti per avere una flora batterica in salute. Favoriscono la digestione, ti aiutano a combattere le infiammazioni e rafforzano le difese dell’organismo



di Angela Altomare

La salute dell’organismo dipende molto da quella dell’intestino: un’alimentazione povera di acqua, verdura e frutta e stili di vita sbagliati possono metterne a dura prova la funzionalità, facendo aumentare nella flora intestinale la quantità di batteri nocivi a discapito di quelli "buoni".

Per mantenerlo in equilibrio è importante consumare regolarmente cibi ricchi di probiotici, in particolare i bifidobatteri e i lattobacilli. «Questi microrganismi, che in miliardi popolano l'intestino, sono dei veri e propri alleati della salute, perché soprattutto in autunno e in inverno, quando è più facile incorrere in virus o stati infiammatori come febbre e raffreddori, aumentano le difese del sistema immunitario, permettendo all'organismo di funzionare in modo efficiente», spiega la nutrizionista Chiara Manzi, presidente dell’Art joins Nutrition Academy. «La presenza nell'intestino di grandi quantità di batteri benefici, oltre a facilitare la digestione dei cibi aiuta a proteggere l'organismo dall'attacco degli agenti patogeni, migliorandone il benessere psicofisico e tenendo lontani molti disturbi». 

Continua a sfogliare l'articolo e scopri i cibi consigliati dalla nostra esperta.


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I PREBIOTICI

«Per avere una flora batterica in salute, oltre ad assumere alimenti ricchi di batteri buoni, è utile mangiare cibi che contengano prebiotici, sostanze organiche non digeribili, come le fibre, utili per aumentare e nutrire gli stessi batteri buoni dell’intestino», spiega l’esperta.

In particolare, ci riferiamo agli alimenti che contengono fibre solubili, come banane, broccoli, cereali integrali (avena, orzo, soia, etc.), rucola, eccetera. Tra le fibre solubili è importante l'inulina, utile per aumentare la quantità dei microrganismi buoni a discapito di quelli nocivi, particolarmente presente in aglio, cipolla, asparagi, porri, cicoria, carciofi.

LO YOGURT

Lo yogurt è una fonte eccellente di batteri “buoni”, microrganismi che favoriscono la digestione dello zucchero del latte, il lattosio, e aiutano a combattere le infiammazioni dell’intestino. «Questi batteri si integrano con la flora intestinale e rafforzano le difese naturali dell’organismo contro i possibili agenti patogeni», spiega la dottoressa Manzi.

Ma attenzione, la maggior parte dello yogurt in commercio, per via del processo di pastorizzazione a cui è sottoposto, disperde i batteri con cui è prodotto. «Meglio scegliere un prodotto al naturale, arricchito con lattobacilli vivi e senza zuccheri aggiunti», afferma la nutrizionista. «L'ideale è consumarlo lontano dai pasti. I microrganismi di cui è ricco, infatti, se vengono assunti dopo aver mangiato rimangono per più tempo nello stomaco a causa del rallentamento della digestione e rischiano più facilmente di essere aggrediti e distrutti dai succhi gastrici e di non essere quindi efficaci nei confronti della flora intestinale».

IL KEFIR

Ottenuto dal latte fermentato grazie all'uso di una speciale miscela di fermenti lattici, il kefir è un ottimo ricostituente, non solo perché è ricco di nutrienti utili all'organismo come i sali minerali (in particolare calcio, magnesio e fosforo, proteine e vitamine), ma anche perché contiene tanti lattobacilli.  

«Questi batteri favoriscono la digestione, la regolarità intestinale e lo sviluppo della flora batterica», spiega la nutrizionista. Un bicchiere al mattino aiuta a difendere dai microbi, potenzia il sistema immunitario e favorisce il benessere generale dell’organismo.

IL TEMPEH

Originario dell'Indonesia, il tempeh è ricavato dalla fermentazione dei semi della soia gialla con un fungo chiamato Rhizopus oligosporus. Oltre a essere ricco di vitamine (in particolare del gruppo B), di fibre e proteine, il tempeh è un'eccellente fonte di batteri buoni, che aiutano l'equilibrio della flora intestinale e producono anticorpi utili a proteggere l’organismo da alcuni germi patogeni.

«Come tutti gli altri alimenti fermentati, il tempeh rafforza il sistema immunitario e riduce i batteri cattivi che popolano l'intestino», dice l'esperta. 

CRAUTI & CO

Non solo i cavoli, che danno luogo ai crauti, ma anche cetrioli, zucchine, cipolle e altri ortaggi se sottoposti al processo di fermentazione si arricchiscono di batteri probiotici, microrganismi simili a quelli contenuti nello yogurt, utili per rafforzare la flora intestinale.

La fermentazione, oltre a conservare i cibi, aumenta il valore nutritivo degli alimenti rendendoli più digeribili, li arricchisce di antiossidanti, enzimi e vitamine, in particolare B e C, e ne distrugge i batteri nocivi.

IL MISO

Buone quantità di lattobacilli sono contenuti anche nel miso, un cibo di origini giapponesi. È ricavato attraverso un lungo processo di fermentazione dai semi cotti di soia con sale e un fungo chiamato koji. 

Per non distruggere i batteri buoni di cui è ricco, è importante cuocerlo a fuoco lento. Le temperature elevate rischiano di uccidere i suoi preziosi microrganismi.  

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