La tintarella si salva a tavola

Conquistata con tanti sforzi, l’abbronzatura si conserva a lungo facendo le giuste scelte alimentari, già dalla colazione



Ore e ore sotto al sole, ma finalmente la pelle è dorata e luminosa. La tanto sudata tintarella non ha però lunga vita: il colorito se ne va presto assecondando il naturale processo di rinnovamento cutaneo che avviene circa nell’arco di ventun giorni. Ma con qualche piccola strategia è possibile mantenere l’abbronzatura intensa e uniforme anche al rientro dalle vacanze.

L’alimentazione gioca un ruolo importante nel raggiungere questo obiettivo. Ecco i consigli della dottoressa Mariangela Rucco, biologa, nutrizionista e specialista in nutrizione dermatologica presso lo Studio Rinaldi a Milano.


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Serve bere molto

Dai due ai due litri e mezzo di acqua al giorno. È questa la prima buona abitudine da adottare per preservare a lungo il colore del sole sulla pelle. L’esposizione ai raggi, il caldo, il contatto con la salsedine e il cloro tendono infatti a disidratare la cute: la secchezza causa spesso desquamazioni che tolgono uniformità e compattezza all’abbronzatura.

Bere, insieme all’impiego di creme nutrienti, è la miglior strategia per mantenere a livelli ottimali il tasso di acqua in tutti gli strati cutanei, da quelli superficiali a quelli profondi.

Largo alle vitamine

Le più preziose per non far scolorire l’abbronzatura sono la vitamina C, necessaria per favorire la rigenerazione della pelle e prevenirne la desquamazione, e la E, potente antiossidante che soprattutto in abbinamento con il selenio, oltre a contrastare con efficacia il processo di invecchiamento della cute e quindi la comparsa delle rughe, migliora il colore della tintarella.

Dove trovarle? La prima negli agrumi e nei frutti rossi, nei peperoni e nella rucola, la seconda nel riso, nel mais, nella frutta secca e nell’olio d’oliva da consumare a crudo.

Il miglior secondo? Il pesce

Tra le tante virtù dei prodotti ittici c’è anche quella di dare un aiuto per prolungare il colore della pelle. Merito innanzitutto dell’astaxantina, una sostanza di cui sono particolarmente ricche le carni del salmone, che agisce come protettiva della cute e particolarmente efficace contro il danno prodotto dalle radiazioni solari.

Cozze e gamberi, merluzzo e sarde, tonno e triglie sono ricche invece di vitamina E che protegge, ripara e previene gli effetti dannosi dei radicali liberi, molecole coinvolte nel precoce processo di invecchiamento della cute.

Un pieno di grassi, ma quelli buoni

Il pesce azzurro e il salmone sono ricchi anche di acidi grassi essenziali, in particolare di Omega 3 e Omega 6, che giocano un ruolo diretto nel mantenere ben nutrita la pelle evitando che si inaridisca e che la tintarella sbiadisca presto.

Sono fondamentali inoltre per la produzione di elastina e di collagene, fibre elastiche che aiutano a preservare compatta e forte la cute evitando che ceda e si segni con rughe sempre più profonde. Oltre che nel pesce gli acidi grassi essenziali sono contenuti nell’olio di oliva e nella frutta secca, ottima a colazione e come spuntino.

Frutta e verdura in abbondanza

Tutti gli alimenti di origine vegetale sono un concentrato di vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti benefiche per l’equilibrio e la giovinezza della pelle e preziose per assicurare lunga durata al colorito. In particolare è utile continuare a consumare vegetali dal colore arancio e rosso ricchi di betacarotene che stimola la produzione di melanina, il pigmento che colora la pelle.

Uva e frutti di bosco sono invece un concentrato di sostanze anti-radicali liberi: portarli in tavola ogni giorno vuol dire sostenere il processo di rigenerazione della cute evitando la comparsa delle rughe dovute all’esposizione solare.

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