hero image

La dieta vigor: cos’è e come funziona

È un programma che mira a trasformare gli zuccheri in energia per i muscoli, tenendo sotto controllo la glicemia e stimolando il metabolismo

iStock




di Angela Altomare e Roberta Piazza 


Diversi studi lo dicono: ridurre l’introito calorico per molto tempo non fa perdere peso. Anzi, ha l’effetto opposto. Una dieta in restrizione calorica invia al corpo un segnale che lo spinge a consumare di meno e, nel tempo, anche ad accumulare più facilmente chili in più. Non è così per la Dieta Vigor, ideata dal dottor Fabrizio Duranti, specialista in chirurgia, che a questo innovativo programma alimentare ha dedicato il suo ultimo libro La dieta Vigor (Sperling&Kupfer, 17 euro).

«Per dimagrire in modo duraturo e in salute occorre imparare a controllare con il cibo gli interruttori del metabolismo e a trasformare gli zuccheri in energia per i muscoli anziché in tessuto adiposo», afferma l'esperto. In che modo? Variando leggermente, in maniera ciclica, le calorie che arrivano da carboidrati, grassi e proteine.


Agisci sulle riserve di glicogeno

L’acronimo Vigor sta per Variazione dell’indice glicemico ormoni ribilanciati. Molte diete consigliano, per abbattere i livelli di insulina e mantenere il peso sotto controllo, di consumare costantemente cibi a basso indice glicemico che non “addolciscono” troppo il sangue.

Si è scoperto però che se i picchi della glicemia possono portare alla lunga all’insulino-resistenza (l’ormone non riesce più a regolare il livello di zuccheri nel sangue aprendo la strada al diabete), la sua mancata chiamata in causa, protratta a lungo nel tempo, può spingere il corpo a mettere in atto una strategia conservativa e a bruciare sempre meno calorie.

La soluzione? «Per rimodulare l’insulina e attivare il metabolismo occorre variare l’indice glicemico attraverso l’assunzione programmata dei carboidrati. In pratica, li riduci un po’ da lunedì a venerdì, per poi aumentarli nel weekend. In questo modo, nella prima parte della settimana le riserve di glicogeno (lo zucchero stoccato nelle cellule della massa magra come energia di pronto impiego) diminuiscono (in particolare se alla dieta abbini l’attività fisica)», spiega l’esperto.

«Così i tuoi muscoli inizieranno ad avere fame di carboidrati e quando glieli fornirai, il sabato e la domenica, andranno a finire dove servono e non nel tessuto adiposo, con un ottimo effetto di riempimento, al quale si aggiunge un aumento dell’attività tiroidea e della termogenesi».


Aziona i tasti giusti del metabolismo

«Per ottimizzare i risultati, e arrivare a dare il massimo in tutte le tue prestazioni, devi imparare a padroneggiare anche altri meccanismi. «Tieni presente che nelle nostre cellule è come se ci fossero due pulsanti paragonabili ai tasti “Eco” e “Sport” di una macchina. Il primo, una volta azionato, ti permette di risparmiare energia, il secondo, invece, ti fa bruciare di più.

Nei giorni di restrizione calorica nell’organismo si attiva il tasto “Eco”, l’AMPK, un enzima che stimola l’autofagia: le cellule smaltiscono le scorie prodotte dal metabolismo e le riutilizzano a fini energetici.

Successivamente, quando aumenti l’introito (e i carboidrati), si aziona il tasto “Sport”, l’enzima mTOR: dà una sferzata alla tiroide e agli ormoni ed evita che, come accade a un’auto sempre in funzione a risparmio energetico, il corpo perda vitalità e bruci di meno», precisa l’esperto.




Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul n. 27 di Starbene in edicola dal 20 giugno 2017



Leggi anche

Metabolismo, il menu per risvegliarlo

Abbassa l'indice glicemico con la dieta strategica

Indice glicemico: perché è importante

Gli alimenti che accelerano il metabolismo