Inviti a cena e dieta: come comportarsi?

Sono occasioni in cui conoscersi e relazionarsi con gli altri. Ecco perché non averne paura



di Daniela Bavestrello

L’invito a cena, che sia romantico o di lavoro, ci pone di fronte a un lungo elenco di questioni da affrontare. Dalla scelta dell’abito a quella del mezzo di trasporto (che fa il paio con quella delle scarpe da indossare). Dal tipo di trucco, che deve essere notato (e non sbavare o scomparire al primo boccone) alla questione fondamentale della conta delle calorie. E questo vale sia se stiamo seguendo una “dieta stretta”, durante la quale dobbiamo attenerci, con rigida osservanza, a dettami regole impartite dallo specialista; sia se, più semplicemente, stiamo cercando di controllare il peso, senza particolari limitazioni alimentari, ma sempre con l’attenzione puntata all’ago della bilancia o alla cerniera dei pantaloni, che potrebbe non scorrere più agevolmente.

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Non avere paura di sgarrare

Anche se non sempre lo ammettiamo, moltissime di noi si sentono perennemente a dieta e sono convinte che quel pasto diverso, quel momento di “concessione”, trasformerà il piacere di un momento in una sequela di sofferenze e fatiche. La dieta, nella testa di moltissime persone, somiglia spesso a una questione di “tutto o niente”: o la rispettiamo al 100% o non la facciamo. Non è vista come un modo per imparare a gustare, assaporare, scegliere e mescolare cibi e nutrienti, per cui ogni piccola libertà viene bollata automaticamente come trasgressione.

Per questo l’invito a cena, anche se idealmente desiderato, rischia di diventare una “trappola” da evitare, perché rimanda all’idea spiacevole di sgarrare e rischia di trasformarsi in un tormentone dalle conseguenze insopportabili. Al punto che i corteggiatori più attenti, a volte, imparano a non ripetere la proposta una seconda volta. Mentre alcuni pranzi o cene di lavoro si trasformano in una gara a chi lascia più avanzi nel piatto, con relativo supplemento di sensi di colpa e di insoddisfazione.

Mangiare insieme, invece di essere un momento in cui confrontarsi su vari temi e interessi, viene visto nella sua dimensione più povera. Non ci si occupa di filosofia o di sentimenti, ma solo di calorie e centimetri. Un po’ come se, parlando di un appartamento in riva al mare, ci si soffermasse non sulla bellezza del panorama ma solo sui metri quadri da pulire e il numero di finestre da lavare.

All’incontro di lavoro dimostra chi sei

Ma allora come riuscire ad accettare un invito al ristorante senza rischiare di starci male? Come applicare le regole della sana alimentazione (di cui la nostra Dieta Libera è sempre prodiga), senza rinunciare al fascino intrigante di una serata fuori casa? La prima cosa da fare è entrare fino in fondo nello spirito della proposta che abbiamo ricevuto: non è, banalmente, un momento in cui mangiare; è soprattutto un’occasione in cui mettersi alla prova, conoscersi, decidere se, e come, entrare in relazione con chi ci sta accanto.

In una cena di lavoro, dunque, potremo decidere di “utilizzare” il cibo per dimostrare le nostre capacità di affrontare i compiti che ci vengono assegnati,
di gestire le novità facendo valere la nostra decisionalità. Scegliere alcune pietanze e non altre, mettere nelpiatto solo quel tanto che si è disposte a finire, o rifiutare una portata che sembrava gradevole, ma che non era stata preparata a dovere, sono tutti modi per manifestare, seppure in via indiretta, chi siamo e quanto sentiamo di valere. Una “prova sul campo” che può funzionare meglio di una dichiarazione scritta in un curriculum.

All’appuntamento a due... osa di più

In una cena romantica, invece, in gioco possono esserci la nostra disponibilità, apertura e complicità nei confronti di un’altra persona. O la scoperta di un desiderio comune. Sempre attraverso il cibo. Accettando di mangiare una preparazione particolare solo perché a proporcela è lui, o assaggiando qualcosa che normalmente rifiutiamo o, ancora, prendendo un boccone direttamente dal suo piatto possiamo fargli capire che siamo disposte ad “andare oltre”

Per questo, al prossimo invito a cena, non nascondiamoci dietro falsi problemi. Le calorie si smaltiscono in fretta e i cibi lasciati nel piatto si dimenticano presto. Quello che lascia un segno duraturo, invece, è la nostra voglia di uscire dagli schemi; la nostra capacità di affrontare la paura e sperimentare, senza perderci.

Dimentica di essere a dieta

«La domanda che mi fanno molte lettrici è sempre la stessa: come faccio a compensare gli “sgarri” di una cena fuori casa? La risposta è semplice: con la Dieta Libera non ce n’è alcun bisogno», rassicura la dottoressa Carla Lertola. «Perché non c’è uno schema rigido da rispettare. Puoi mangiare di tutto, servendoti piccole quantità ogni volta, puntando soprattutto sulla qualità degli alimenti che scegli. E non sentirti in colpa.

Goditi il momento di convivialità con gli amici o i colleghi. Quello che potrà capitarti sarà, al massimo, un rallentamento temporaneo del calo di peso. Un consiglio valido sempre? Impara a cucinare in maniera fantasiosa, provando le ricette gourmet dei nostri menu. Riuscirai molto più facilmente a resistere alla tentazione di piatti accattivanti supercalorici».

Articolo pubblicato sul n. 12 di Starbene in edicola dall/8/03/2016

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