A dieta in pasticceria

Si può perdere peso anche concedendosi qualche dolce. Scopri come fare



di Simona Acquistapace

Marialaura, 29 anni, una laurea in lingue, è ingrassata nel periodo della tesi, quando per lo stress si abbuffava di cibo: era arrivata a pesare 86 kg per il suo 1,77 m di altezza.

Oggi lavora in una pasticceria e la bilancia segna 75 kg, con una tendenza verso il basso: il prossimo obiettivo è raggiungere quota 70. Possibile, tra muffin e bignè? Sì, perché grazie alla Dieta Libera ha imparato a riconoscere le emozioni buone legate al cibo, e a goderne senza perdere il controllo.

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Cosa ti ha spinta dalla dietologa?

Davanti allo specchio non mi riconoscevo più. Oltre ai chili di troppo, ero gonfia, intossicata dagli eccessi. E la mia complice nelle cattive abitudini, purtroppo, era mia madre: la dispensa e il frigorifero erano sempre pieni e a tavola mangiavamo porzioni esagerate. Ma un giorno la complice si è trasformata in alleata: è stata lei ad avere l’idea di rivolgerci alla dottoressa Lertola e da quel momento ci siamo incoraggiate a vicenda.

Il momento di svolta?

Dopo la laurea, ho trovato lavoro in campo amministrativo e nel weekend ho cominciato ad aiutare degli amici nella loro pasticceria. Pensavo che questo avrebbe messo a dura prova la mia dieta: non so resistere al profumo delle brioches appena sfornate, fin da quando, bambina, mio padre mi portava a fare colazione al bar. Un bel ricordo che mi ha dato l’imprinting a cominciare sempre la giornata in dolcezza.

Ma la dietologa ha trovato la soluzione: fin dall’inizio di domenica ho potuto fare colazione con 2 cannoncini. Rimedio saltando la frutta di quel giorno e abbondando con la verdura per non rinunciare a vitamine e sali minerali. Dopoprimi mesi di dieta, ho avuto il via libera anche per due brioches alla settimana, come colazione col caffè quando vado in palestra.

Miglior alleato, peggior nemico?

La palestra mi ha aiutata tantissimo: ci vado tre volte alla settimana, mi tonifica, mi fa sentire bene, mi fa sfogare eventuali tensioni. Il nemico? Natale. Durante le feste ho preso qualche chilo, perché sono andata in vacanza e non mi sono regolata. Ma la dottoressa Lertola mi ha insegnato a non abbattermi: se sgarro, mi invita a non perdere tempo con i sensi di colpa, a non credere che tutto sia perduto, ma a tirare fuori l’orgoglio e continuare a investire su me stessa.

La rinuncia più difficile?

Ho tutto! Giuro, non ho desideri frustrati. L’unica piccola rinuncia è il vino, che bevevo ogni tanto come aperitivo. Ma non mi è stata imposta dalla dieta, sono io che ho scelto di non berlo perché da due anni assumo la pillola anticoncezionale e la vivo come un farmaco da non prendere alla leggera. Ho anche drasticamente ridotto il caffè: prima ne bevevo anche otto al giorno!


La maggior soddisfazione?

Quando mi guardo allo specchio, sono finalmente io: alta, forte, "tanta", perché questa è la mia costituzione. Ma in forma, con la vita segnata, femminile. Ho un corpo che non devo più nascondere sotto i maglioni lunghi. Una liberazione!

La mia giornata tipo

Ecco uno dei menu seguiti da Marialaura


>a colazione
Uno yogurt magro alla frutta, 30 g di cereali

>a metà mattina
Un’arancia

>a pranzo
Un’insalata di farro (80 g) con ceci (in scatola, 140 g), pomodorini e curry, più un piatto di bietole al vapore condite con limone

>a merenda
Un mandarino e un kiwi

>a cena
Un piatto di gnocchi di patate (250 g) al gorgonzola (50 g) e radicchio, più un'insalata di cicorino

>ogni giorno
4 cucchiaini di olio extravergine d'oliva, verdure libere e in abbondante quantità

>di domenica
A colazione, un caffè e 2 cannoncini mignon, al posto della frutta della giornata

La dietologa: la pillola non va demonizzata

«Spesso sentiamo dire: “Sono ingrassata per colpa della pillola”, ma è una
falsa verità», premette la dietologa Carla Lertola, che precisa: «Certo, tutto ciò che determina una variazione ormonale, come i farmaci anticoncezionali o la sindrome premestruale, può indurre un po’ di ritenzione idrica e un aumento dell’appetito

Ma quello che fa davvero mettere su chili è il mangiare troppo e male, nella convinzione che tanto il peso sia già compromesso dall’assunzione degli ormoni. La storia di Marialaura dimostra che non è così: lei ha mantenuto l’equilibrio, è rimasta padrona della situazione, perché se hai imparato a mangiare, non c’è pillola o pasticceria che ti possa fermare»

Articolo pubblicato sul n.11 di Starbene in edicola dall'01/03/2016

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